Ho scritto una lettera aperta a Chiara Appendino, candidata sindaco del M5S a Torino:
"Ciao Chiara,
mi rivolgo a te in quanto sei una delle speranze del movimento 5 stelle per le prossime elezioni amministrative. Avendo seguito la tua campagna sino ad ora non ho potuto fare a meno di notare una mancanza da parte tua di qualsiasi riferimento alla Rete e all'utilizzo di essa per offrire ai cittadini quel coinvolgimento diretto nelle decisioni politiche che tanto caro è al M5S e agli attivisti di lunga data come il sottoscritto.
Tu citi molte sfide importanti, è vero, ma la più grande di tutte e quella che ha dato vita allo stesso movimento politico di cui fai parte, sembra assente dai tuoi interessi: ovvero portare la democrazia diretta a Torino. Certo hai partecipato alla campagna del M5S per l'introduzione del referendum propositivo. Ed è un bene. Ma si tratta di uno strumento del secolo scorso, limitato e troppo lento per poter realizzare il cambiamento che invece la Rete permette.
Per ora non mi sembra che tu abbia mai parlato seriamente dei tuoi programmi per la democrazia diretta ed il bilancio partecipato tramite la Rete una volta eletta. Forse sarebbe ora di parlarne, considerando che come ben sai è la cosa principale che differenzia il M5S dagli altri partiti.
Non della semplice partecipazione occasionale parlo, ma della concreta e permanente pratica della moderna democrazia diretta tramite la Rete. Ovvero il sottoporre regolarmente al voto dei cittadini ogni decisione del sindaco e della giunta prima di eseguirla. Alcuni comuni cinquestelle già lo hanno sperimentato con successo, come ad Augusta. Oggi è tecnicamente facilissimo farlo. E ogni cittadino con uno smartphone o con 10 minuti spesi presso un internet caffè può partecipare. Quali sono le tue intenzioni in merito?
Te lo chiedo perché il disastro di Gela, dopo Quarto e Albano Laziale, ha rappresentato un allarme della necessità di estendere i metodi di democrazia diretta del M5S a tutti i livelli, anche quelli comunali, per regolamento. Gli eletti che smetteranno di comportarsi da portavoce, che verranno meno alle promesse fatte durante le elezioni e che inizieranno a prendere decisioni contrarie agli interessi dei cittadini, stanno aumentando e in futuro saranno sempre più numerosi e difficili da individuare in anticipo.
E' un fenomeno in crescita che, se leggi i giornali, saprai che sta già screditando il movimento 5 stelle. L'onestà va garantita in modo più sicuro per i cittadini che affidandosi alla speranza che l'eletto una volta al potere non cambi idea.
Bisogna farlo con un sistema diverso, democratico, di gestire il potere degli eletti. E questo sistema per fortuna esiste, ed è il futuro della politica. Si chiama democrazia diretta online. La sua realizzazione è molto semplice: gli eletti cinquestelle non dovrebbero MAI prendere decisioni senza prima sottoporle al voto dell'assemblea permanente online dei cittadini iscritti al M5S. La democrazia diretta online esiste proprio per questo. Applichiamola.
Come ben sai il M5S sono i cittadini, tutti. Le sue decisioni sono e debbono essere espressione della volontà del popolo. Non ha leader, perché tutto viene deciso dal basso collettivamente, senza verticismi. Uno vale uno. E' questa la sua forza.
Non bisogna mai lasciare che singoli eletti portavoce siano lasciati a decidere unilateralmente. Quel potere li porta a diventare bersaglio di CORRUZIONE (se sono disonesti) e di MINACCE (se sono onesti). E sappiamo purtroppo che è solo una questione di grado e frequenza delle suddette prima che l'eletto ceda psicologicamente, lo dimostra la storia.
Non si puó essere più ingenui su questo, bisogna affrontare il problema e risolverlo. In Italia abbiamo a che fare con organizzazioni mafiose e criminali che hanno occupato le istituzioni, e che non hanno alcuno scrupolo ad usare la violenza. Associazioni a delinquere che non consentono a nessuno di prendere il potere tranne che a persone ricattabili e quindi impossibilitate a tradirli o denunciarli.
Per vincere questo sistema violento e omertoso è necessario che l'ambasciatore dei cittadini utilizzi la sola arma a sua disposizione: la democrazia diretta online.
L'applicazione della democrazia diretta decentrerebbe infatti il potere e lo rimetterebbe nelle mani della base dei cittadini. In questo modo venendo a mancare la concentrazione di potere, verrebbe meno anche l'interesse a corrompere o minacciare i singoli eletti.
Non è neanche difficile farlo. Vi sono tantissimi di software open source e gratuiti di democrazia online. Basta informarsi! Airesis, Parelon, Liquid Feedback, DCent, etc. Serve solo la volontà di usarli.
Dobbiamo realizzare questo cambiamento ed offrirlo come garanzia di onestà ai cittadini prima che l'immagine del movimento come onesto venga screditata dal ripetersi di casi come quello di Gela. Lo dobbiamo fare non solo per rendere l'eletto cinquestelle un vero ambasciatore, che come questi "non porti pena", e che prima di siglare decisioni riferisca e chieda sempre l'ok di chi lo ha mandato, ma anche perché è davvero il modo migliore e più moderno di fare politica vera, una politica che coinvolge la gente grazie alle nuove tecnologie, che rimette al centro il senso di partecipazione alla cosa pubblica e di responsabilità di tutti, e che non esclude più nessuno come facevano invece i vecchi partiti oligarchici.
Senza democrazia diretta online, che è un vero cordone ombelicale che connette l'eletto a coloro che lo hanno eletto, vi è infatti un allontanamento ed un distacco inevitabile dai veri bisogni dei cittadini.
Un esempio è la tua proposta dei 5 milioni di sgravi o aiuti alle imprese per dare posti di lavoro ai giovani. I cittadini di Torino probabilmente non vogliono questo. E' sbagliato anche concettualmente. Non puoi creare artificialmente lavoro dove non c'è domanda. Le aziende assumerebbero i giovani per potersi intascare i contributi del comune, e poi dopo sei mesi o un anno li licenzierebbero, semplicemente perché mancando la domanda reale quei dipendenti non gli servirebbero a nulla ma sarebbero solo una perdita.
I 5 milioni dovrebbero invece essere usati per il reddito di cittadinanza per i torinesi. Quest'ultimo consentirebbe una reale crescita della domanda, perché metterebbe i cittadini in condizione di spendere di nuovo. Se tu consentissi ai cittadini di decidere online come impiegare quei soldi è probabile che te lo direbbero chiaramente loro stessi. Se invece imporrai le tue scelte politiche dall'alto, non avrai che contribuito ad allontanare ancora di più la politica dai cittadini. E questo danneggerebbe irrimediabilmente la fiducia nel M5S.
Per questi motivi il tuo silenzio fino ad ora sul tema della democrazia diretta online mi ha preoccupato e allarmato. E proprio per questo mi sono deciso a scriverti da semplice attivista del M5S per chiederti di parlare se puoi anche di questi temi e di dirci quali progetti hai in serbo a tale riguardo in caso tu vincessi, come ci auguriamo, le elezioni a Torino per conto del M5S e dei cittadini.
Grazie di aver letto questa mia, ed auguri per il proseguimento della campagna elettorale.
Emanuele Sabetta,
Roma 5 gennaio 2016"
La risposta di Chiara Appendino non si è fatta attendere:
"Ciao Emanuele, la partecipazione, in ogni modo e ad ogni livello, è uno dei valori fondamentali del Movimento 5 Stelle. Per questa ragione, da mesi, abbiamo iniziato un percorso percorso partecipato per l’elaborazione del programma della Torino di domani. Attraverso 17 gruppi di lavoro tematici stiamo esaminando i problemi, proponendo soluzioni e elaborando progetti di breve, medio e lungo periodo. A questi gruppi possono aderire tutti i cittadini di buona volontà che, volendo fare la differenza, si impegnano portando la loro esperienza e le loro conoscenze.
La suddivisione per temi è necessaria per avanzare proposte concrete e nello stesso tempo inserirle in un progetto più ampio che guarda la vita dei torinesi nel suo complesso. Il frutto del lavoro di questi gruppi è condensato nella proposta di programma che è stata elaborata e adesso, in singoli eventi, viene presentata alla cittadinanza per poter raccogliere ulteriori contributi. Così è successo il 30 novembre con l’Urbanistica e anche il 18 dicembre con la proposta di riorganizzazione della macchina comunale (questi due li trovi già sulla mia pagina fb e sul sito).
Allo stesso modo esiste un gruppo di lavoro che si occupa di partecipazione e che sta lavorando sul programma specifico su questo tema e il cui lavoro verrà presentato nei prossimi mesi. Ti invito a contattare il gruppo ( email: gdl-partecipazione@movimentotorino ) per avanzare le tue proposte e discuterne insieme, così come stiamo per tutti gli altri temi che riguardano la nostra città.
Chiara
Torino, 6 Gennaio 2016"
Ho ringraziato Chiara per la gentile risposta, ed ho provveduto subito a scrivere al gruppo di lavoro per la partecipazione ( gdl-partecipazione@movimentotorino ), a cui ho riportato quanto da me scritto sopra sulla questione democrazia diretta online. Non ho ancora ricevuto risposta, ma spero si occupino al più presto di inserire il tema nel programma politico di Torino 2016.
AGGIORNAMENTO:
Ho ricevuto la risposta alla mia lettera da un membro del gruppo di lavoro per la partecipazione, che preferisce non essere nominato per motivi di privacy. Dalle sue parole mi sembra di capire che per ora non abbiano ancora deciso se includere o meno la democrazia diretta online nel programma cinquestelle per Torino 2016, e la discussione è attualmente in corso. Aspettiamo e vedremo.
Sono certo che la base del M5S torinese, se fosse consultata, sarebbe favorevole ad aggiungere la democrazia diretta online al programma, visto che quanto realizzato in termini di democrazia diretta ad Augusta dal M5S (vedi: link ) è stato accolto con enorme entusiasmo dai cittadini.
io penso che la colpa non sia di questo o quel sindaco ma direttamente del m5s cioe' di GRILLO in prima persona che non mette in prima pagina DEMOCRAZIA DIRETTA = 1 VALE 1 SENZA CAPI NE' IDOLI E NE' PADRONI !! AUGH URI ER MANIA
RispondiEliminaQuello che tu chiedi Emanuele non prescinde un'informazione "neutrale" quasi scientifica sui temi che l'amministrazione dovrebbe sottoporre al giudizio dei cittadini. Lasciamo da una parte i vari rischi che potrebbero derivare da una scarsa partecipazione e il livello di comprensione, di analisi e di decisione dei cittadini sui problemi a vario livello che si deve dare per scontato sia sufficiente, il nodo centrale rimane il metodo di presentazione dei vari aspetti del problema in modo oggettivo e sull'analisi delle conseguenze che, le possibili varie scelte avrebbero se applicate. Quindi serve prima di tutto un canale multimediale che offra prima di tutto il materiale di analisi e di scelta sotto questa forma, una forma semplice, comprensibile dalla maggioranza e mai manipolatrice. Quello che tu proponi è solo un tassello di un puzzle molto più complesso che implica, capacità di informare in modo imparziale, voglia di informarsi, tempo da spendere per farlo, tempi di dibattito delimitati e anche fiducia da parte dei partecipanti nella qualità delle cose suddette. Solo dopo aver dimostrato la capacità di realizzare questo potresti pensare di sottoporre una o più soluzioni alla scelta dei cittadini. Limitarsi alla richiesta di espressione di voto sarebbe fuorviante, strumentale e controproducente e siccome siamo abituati alla propaganda e non all'informazione, non dico che non si debba tentare ma non credo che proporre il semplice referendum propositivo sia corretto. Auguri.
RispondiEliminaAppunto serve un progetto complessivo è avere un minimo di idee chiare: http://progettodemocraziadiretta.blogspot.it/2012/12/un-nuovo-modello-organizzato-di.html
EliminaPietro il tuo commento è così pieno di preconcetti e dimostra una così scarsa conoscenza della democrazia diretta online che non ti risponderò qui ma ti dedicherò un intero post di risposta nei prossimi giorni. Speriamo questo possa chiarire una volta per tutte le resistenze di persone come te che rifiutano la democrazia diretta online a causa della scarsa informazione su di essa.
EliminaPersonalmente come ho cercato di spiegare in un mio progetto ormai di 4 anni fa ma che considero ancora valido, non solo servirebbe mettere in campo strumenti in rete che consentano una reale democrazia diretta a livello locale ma anche nazionale, IN MODO ORGANIZZATO E COORDINATO, TRA GRUPPI LOCALI SUL TERRITORIO E LIVELLO NAZIONALE, PER EVITATE MODELLI DIVERSI DI STRUTTURA E PIATTAFORMA OLTRE CHE DI GESTIONE DEI PROCESSO E LA DISPERSIONE DELLE IDEE.QUI AVEVO INDICATO UN POSSIBILE PERCORSO. http://progettodemocraziadiretta.blogspot.it/2012/12/un-nuovo-modello-organizzato-di.html
RispondiEliminaPrendo atto con rammarico che siamo ancora molto lontani non solo dalla democrazia diretta, probabilmente anche per ignoranza sulla sua storia e meccanismi, ma anche da un minimo di conoscenza degli strumenti gia' disponibili e sui modi per organizzare un percorso fondamentale , non solo per costruire programmi e strategie , ma anche per coordinare meglio tutta l'azione del m5s sia a livello locale che nazionale.
Angelo come ti ho già accennato in altre occasioni il tuo progetto per la democrazia diretta è apprezzabile nell'intento ma la tua ricetta manca di ingredienti che si sono dimostrati essenziali nelle esperienze di decine e decine di esperimenti di democrazia partecipata nei paesi Europei negli ultimi 20 anni. Spero nel prosdimo post di poter chiarire anche quali sono questi ingredienti.
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